SENTIRE SENTIERI, A PIEDI NUDI NELLA NATURA SEGRETA

19 Agosto 2024



Un percorso in cui ogni individuo diventa totalità, seguendo un orientamento astorico ed atemporale.

Si è aperta la via verso un’interiorità infinta, in cui si rivelano sempre nuovi strati di senso nell’orografia del territorio dei calanchi lucani, nei quali è insita la possibilità di compiere metamorfosi, la possibilità di intraprendere cammini infiniti, la partecipazione a Sentire Sentieri è un momento in cui la parola assoluta in sé stessa è ancora priva di significato, ma già pregna di significati nascosti.
È un percorso in cui ogni individuo diventa totalità, seguendo un orientamento astorico ed atemporale per defaticare lo spirito del camminatore, la cui personalità si perde durante il tragitto e si ritrova in unione di polvere e brezze marine provenienti da lidi lontani. Si sciolgono i piedi dai lacci della civiltà e ci si affida fiduciosi agli imprevisti del suolo, ci si riappropria di una postura e di un’andatura originaria, non corrotta dalla sicurezza delle calzature.
La possibilità di vivere un’esperienza panica e liberatoria può essere raggiunta in un momento proustiano di ricollegamento ad esperienze infantili, per chi già conosce il territorio delle biancane lucane, oppure può essere innescata in questa particolare occasione grazie a preparativi e fasi rituali che favoriscono il contatto con la terra.
Al ritorno ci si sente liberi da quella tensione che provocano le scadenze del mondo, ci si libera da tutto quello che distoglie dalla propria voce interiore, fino a consolidare il ritmo del respiro, la presa della mano dell’altro e l’abbraccio della natura selvaggia, e si ascolta l’eco del segreto celato tra le crepe della terra.
Tra le dune d’argilla non temano i viandanti l’incursione di irreali visitatori silenziosi che, insieme alla presenza sciamanica, concorreranno a compiere l’abbandono del Sé alla natura, in modo che ognuno abbia la propria unica ed insostituibile possibilità di accesso alla rivelazione.
Bisogna forse essere un po’ folli per lasciarsi trascinare attraverso i territori inesplorati, ma non è proprio la Follia la dea a cui abbiamo deciso di iniziarci in queste notti tempestate di stelle?

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