TDC VII si conclude con una performance teatrale impeccabile. Musica, arte, cultura e spettacolo tra i Calanchi di Basilicata. Connessione unica tra natura e performance, sostenibilità e rispetto per l'ambiente.
Dopo un mese denso di appuntamenti ed emozioni, si conclude con una performance teatrale impeccabile il fitto calendario di eventi della VII edizione di Teatro dei Calanchi, l’evento che ha fatto sognare tutti i suoi sostenitori portando musica, arte, cultura e spettacolo tra i soffitti stellati e i tramonti mozzafiato dei Calanchi Di Basilicata. Il sipario cala sui volti meravigliati di quanti hanno deciso di raggiungere l’area artistica, tendendo la mano verso quella che è a tutti gli effetti un’esperienza fuori dal comune. La “Gola delle Muse” e il “Teatro delle Metamorfosi”, spazi definiti ad hoc per l’edizione 2022 sono stati i luoghi prescelti per il piccolo miracolo che ha avuto luogo tra queste colline che portano ancora le tracce di quell’antico Oceano sotto il quale erano nascoste.
Gli attori hanno espresso l’estrema abilità, acquisita durante il training di preparazione, di muoversi a piedi nudi sull’argilla, resa ancor meno ospitale all’uomo dalle precipitazioni che hanno interessato l’area artistica nelle ore precedenti lo spettacolo. Narciso, Bibli, Driope, sono alcune delle Metamorfosi che il regista teatrale e fondatore dell’evento Daniele Onorati ha scelto di portare in scena, guidando con maestria il gruppo artistico composto da Martina Cassenti, Edoardo Di Sisto, Elisabetta Giovinazzi, Maria Iannuzziello, Domenico Lamparelli, Roberta Laviola, Giulia Lopatriello, Paola Oliveto, Marta Selvaggio, Miriana Serravalle, Lina Torzella, Laura Zaccheo, che si è dimostrato preparato e determinato sin dalle prime fasi di prova.
Palpabile l’emozione del pubblico, che al culmine di ogni replica si è sciolto in lunghi applausi, testimonianza viva di una profonda coscienza della filosofia dell’evento, che non sarebbe tale senza la sua cornice naturale. Un paesaggio che non è solo contorno, ma che si fa palcoscenico, che non contempla poltrone ma sedute di paglia, che richiede un profondo rispetto da parte di tutti i fruitori. L’evento si svolge nella piena consapevolezza di ciò, tanto da rinunciare all’uso di strumenti di amplificazione della voce e da ridurre al minimo l’utilizzo di fonti di illuminazione.
Quest’anno è stato compiuto un importante passo in questo senso, perché grazie al contributo degli sponsor Argenta SOA spa, Ecowash, Perrone Associati e Reale Mutua Assicurazioni di Paolo Pelazzi, Teatro dei Calanchi è riuscito a dotarsi di un generatore ad energia solare, che riduce ulteriormente l’impatto ambientale ed apre un discorso tutto nuovo sull’utilizzo di energie rinnovabili per il settore dell’arte e della cultura. Questo traguardo è testimonianza dell’interesse e della cooperazione di realtà aziendali importanti, che decidono di alimentare questo modello di sviluppo virtuoso, sostenendo un evento che promuove la cultura come conoscenza del territorio e che non intende mercificare e svendere, ma piuttosto coltivare, in un’ottica di rispetto per il paesaggio e la natura tutta. La stessa apertura a un dialogo proficuo è stata riscontrata nei confronti dell’amministrazione comunale della città di Pisticci, che ha dimostrato di condividere l’approccio a questa idea di promozione culturale di valore e di valori.
Quest’anno il luogo è stato presidio culturale attivo ogni sabato e domenica per quattro settimane. In questo frangente è stato animato dalle escursioni di NaturOffice alla scoperta della storia e delle peculiarità del territorio, dalle armonie non convenzionali messe insieme nella selezione musicale diretta dal maestro Tony Miolla, e dall’abilità artistica di un gruppo guidato dalla sapiente regia di Daniele Onorati, fondatore del progetto.
Dalla roots music di Sebastiano Lillo, alle atmosfere di tango e jazz di Joe Pisto e Fausto Beccalossi, passando per il gipsy tutto lucano dell’Umberto Viggiano Trio, il pubblico è stato trascinato in una dimensione nuova, complice la modalità totally unplugged con la quale è stato chiesto agli artisti di misurarsi.
Anche lo spettacolo è frutto di una modalità teatrale non convenzionale che contribuisce a creare un effetto di disorientamento, la cosiddetta “vertigine” che è una prerogativa e un obiettivo ambizioso di Teatro dei Calanchi, dove tutto è sovvertito e non esistono confini.
Un totale sfiorato di 1.500 spettatori complessivi in questa edizione 2022, di cui la stragrande maggioranza proveniente da fuori regione, dimostra come negli anni sia stato svolto un lavoro efficace e largamente riconosciuto, la cui onda si è propagata alle strutture ricettive del territorio ed ai servizi per l’ospitalità, che hanno registrato un significativo numero di presenze strettamente legate alla partecipazione all’evento.
«Siamo naufraghi nell’arte imbarcati su una nave d’argilla» questo il commento di Daniele Onorati, direttore artistico del progetto. «I Calanchi offrono una prospettiva invertita, non regalano, sia ben chiaro, ma offrono e l’offerta prevede la successiva azione del cogliere che per l’appunto in questo contesto, implica grande sforzo e profondo lavoro. Questa prospettiva, dicevo, è un elemento sempre più radicale nella filosofia dell’evento. L’assenza si carica di significato al punto tale che la sfera materiale si rivela impotente. La mancanza e l’isolamento diventano prerogative, l’oscurità e la disconnessione si fanno risorsa per l’arte. Se dovessi dotarmi della cecità vaticinante di Tiresia vedo un’edizione futura di Teatro dei Calanchi, magari distante, SENZA neppure il pubblico, dove tutti si fanno attori e agiscono appunto, vivendo per un giorno nella terra del mito».