TDC IX EDIZIONE - APERTURA STAGIONE TEATRALE

27 Giugno 2024



e voi, siete pronti a mietere il frutto dei semi sparsi della pazzia?

Dopo le torniture dell’inverno le argille dei calanchi lucani hanno assunto la loro forma scenica, si sono spaccati nella loro veste plastica e sono pronti a trascinarvi nella folle ambientazione dell’azione teatrale e noi siamo pronti a soddisfare il fermento che caratterizza l’inizio della stagione estiva con l’apertura della IX Edizione del Teatro dei Calanchi, l’ultima prima di celebrare l’anniversario decennale.
Si sono concluse ad aprile le audizioni per la selezione dei partecipanti alla residenza artistica che si terrà presso l’agone di creta durante il mese più crudele, luglio, mese della recisione e della rivelazione. Sono pervenute oltre 240 candidature da tutta Italia e dall’estero, tra le quali sono stati selezionati 40 profili interessanti. Le audizioni si sono tenute presso il Museo Essenza Lucano, nei cui ambienti è stato possibile restringere la rosa dei partecipanti a 10 artisti, che vantano un’estrazione artistica varia e capace di offrire un contributo del tutto peculiare alla rappresentazione scenica. In ognuno di loro, il regista Daniele Onorati ha ricercato un’attitudine alla riflessione artistica sulla spaccatura tra Ragione e Follia, al fine di trovare artisti capaci di camminare sul limite dell’irrazionale.
Fondamentale la scelta di animi compatibili con il progetto artistico, considerando che la composizione finale dell’opera è da considerare il prodotto delle intenzioni del regista con il portato artistico dei singoli componenti del cast, che dovranno confrontarsi ancora una volta con l’abdicazione ai supporti tecnici.
L’onda d’argilla si infrange sul Teatro dei Calanchi trascinando con sé il relitto della nave dei folli. ELOGIO DELLA FOLLIA emerge dalle ferite primordiali della terra, e voi, siete pronti a mietere il frutto dei semi sparsi della pazzia?
L’ispirazione principale muove dall’omonimo saggio del 1511 dell’umanista olandese Erasmo da Rotterdam, che offre uno spunto ancora attuale e dal sapore satirico sulla necessità della Follia nella vita dell’umano, come forza capace di innescare il movimento generatore delle azioni e dei pensieri innovatori del singolo e della collettività. Argomento che si rinnova in connotazioni contemporanee ed atemporali, connaturate alla riflessione ed all’instillazione del dubbio intima e pungente. Interrogare la natura fattibile dell’uomo che scandaglia il suo fondale più trascurato, messo in ombra della società, spesso demonizzato ed esorcizzato, sede delle passioni e del sentire più profondo; inutile aggiungere quanto l’esercizio della sola Ragione, la speculazione puntuale sia insufficiente a sfondare il limen che condurrebbe alla conoscenza più profonda della natura umana.
“Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.” (Elogio della Follia, Erasmo da Rotterdam)
Sono programmate quattordici repliche dello spettacolo, a partire dal 2 al 31 agosto con le spalle sposte al cielo d’estate, a cui sarà affiancato un variegato ventaglio di esperienze culturali e naturalistiche a stretto contatto con il territorio. E non è forse nella volontà di allontanarci almeno momentaneamente dall’automatizzazione della vita, nel volerci riappropriare di un sentire più autentico, che viene in aiuto il Teatro? Per il quale vengono lasciati fuori dalla soglia della notte tutti i dispositivi elettronici che richiedono una risposta immediata al fine di concedersi al brivido dell’abbandono, insieme al cast che lavorerà totalmente in modalità unplugged. Provocare la ragione, metterla in dubbio in un’area alienante ed a tratti sinistra, in cui le ombre della mente si prendono gioco di noi.
Sedete, assorti ed infermi, su questa zattera di fieno, le onde del dissenno arriveranno a bagnare i vostri piedi, a farvi dubitare se quello che state vivendo sia un breve intermezzo di sogno o lo svelamento di quello che giace sotto la scorza della rappresentazione.

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