"Ho accolto nel mio ventre una multiforme genìa di folli e sono stata mandata al largo, senza una meta, senza un timoniere, alla deriva."
Alcuni giorni sul diario di bordo non c'è niente da annotare. Ma davvero non è accaduto nulla? Oppure l'occhio di chi ha il compito di prendere nota è offuscato? O l'osservatore è rimasto sul molo, dimenticando di imbarcarsi sulla nave pronta a salpare? A volte si perdono le occasioni... anche i fiori più belli sfioriscono e fa male vederli morire...
Morìa è pronta a soccorre gli uomini, donando loro un pizzico di dimenticanza grazie alla sua fedele ninfa Amnesia... e dopo un po' sono pronti per ripartire
Sono fragili questi uomini!
Oggi quindi, toccherà a me prendere la parola e narrare.
Io sono di ben altra tempra, fatta di solido legno, impermeabile e resistente a tutte le tempeste. Sono dotata di una grande vela, capace di sfruttare il vento propizio. Un alto albero mi consente di toccare anche il cielo...
Sono nata dalle abili mani di mastri veneziani che hanno usato cura particolare perché sapevano quanto lungo e tortuoso sarebbe stato il mio viaggio.
Ho accolto nel mio ventre una multiforme genìa di folli e sono stata mandata al largo, senza una meta, senza un timoniere, alla deriva. Al mio passaggio nei pressi delle città e dei villaggi, si radunava una folla di curiosi, spaventata e attratta da questa ciurma di pazzi.
Infine, il destino mi ha balestrata qui, in questo luogo solitario. Lentamente i miei passeggeri mi hanno abbandonato.
Oggi un vento di bufera sconvolge questo posto... polvere, polvere, polvere. Rischio di rimanere sommersa. Sarebbe un beffardo destino... dopo aver affrontato mille tempeste per mare, naufragare per una tempesta di sabbia...