"Un’umanità libera ed esuberante si aggira in questo luogo. Scorgo un poeta che ispirato da pensieri deliranti declama versi improbabili."
Riapro gli occhi e mi sembra di farlo per la prima volta… un mondo nuovo è quello che vedo. Il deserto generato dalla ragione scompare, come divorato e annientato in quest’oasi di ebbrezza, di ignoranza, di oblio, di piacere. Un’umanità libera ed esuberante si aggira in questo luogo. Scorgo un poeta che ispirato da pensieri deliranti declama versi improbabili. Ecco, una fanciulla che arrampicata su un’altura, in bilico su un solo piede urla alla luna i desideri inconfessabili di un amore sciagurato. Un’altra traccia segni incomprensibili sul terreno, ispirata da chissà quale demone. Un uomo ansima muovendosi scompostamente. Tutti finalmente liberi dalla ragione…. la pretenziosa ragione che si arroga il vanto di migliorare la vita dell’uomo, di favorirne il progresso e invece ci intrappola e ci imprigiona in forme che talvolta ci opprimono e mortificano la nostra umanità. Ho sempre inseguito la Sapienza, considerandola signora del mondo, luce sulle tenebre dell’ignoranza, ma oggi qui comprendo che la mia ricerca nasce da un’altra urgenza… dal naturale istinto alla felicità, al piacere, all’ebbrezza. La ragione è signora di una piccola parte dell’uomo, la testa. Il resto del corpo, invece, è dominato dai turbamenti di altre passioni: l’ira che occupa il petto e il desiderio che governa il basso ventre. La ragione è sopraffatta. Solo così la mia umanità trionferà, solo così sarò fedele alla mia più intima natura. La mia mente è sconvolta, sento la lingua che mi si scioglie, un fuoco mi arde le membra… Enea… “Dov’ è Enea? Avete visto Enea?”